Riabilitazione cognitiva Como – Dott.ssa Sharon Brambilla

Alzheimer, demenze e traumi cranici. Un intervento è possibile!

Riabilitazione cognitiva Como

Che cos’è la stimolazione cognitiva?

La stimolazione cognitiva è una terapia non farmacologica che può essere definita come una sorta di fisioterapia cognitiva, come se il nostro cervello fosse un muscolo e per allenarlo fosse necessario portarlo in palestra regolarmente. Il personal trainer sarà il terapeuta e la palestra saranno gli esercizi.

Tali esercizi verranno eseguiti, in parte in seduta con il terapeuta, e in parte a casa tra una seduta e l’altra. Come per ogni muscolo del nostro corpo, anche per l’organo del cervello ciò che fa la differenza è la costanza con cui ci si approccia al programma di allenamento; quindi, è fondamentale dedicarvisi con impegno e perseveranza.

La fisioterapia cognitiva è possibile perché il nostro cervello è dotato di una meravigliosa capacità (che permane dall’infanzia all’età senile) che prende il nome di “plasticità cerebrale” ovvero la capacità del cervello che, quando adeguatamente stimolato, modifica le proprie abilità funzionali attraverso l’aumento delle connessioni tra neuroni.

Tramite la neuroriabilitazione cognitiva inneschiamo processi di cambiamento delle funzioni cognitive, volti al miglioramento delle nostre capacità per il recupero di autonomia e benessere.

Elemento spesso sottovalutato, ma di fondamentale importanza per il buon raggiungimento dell’obiettivo, è la cooperazione tra psicologo e paziente: lo psicologo si presenta come l’esperto della funzionalità cognitiva e delle strategie per stimolarla e, se possibile, riabilitarla, mentre il paziente è l’esperto del proprio specifico e unico funzionamento cognitivo e di come le strategie che il terapeuta suggerisce possano essere adatte per sé.

L’obiettivo del progetto di stimolazione cognitiva è quindi un obiettivo congiunto che si basa sulla collaborazione, la comunicazione e la cooperazione tra terapeuta e paziente, ognuno dei quali porta la propria specifica competenza.

Percorsi di riabilitazione cognitiva a Como

Stimolazione, riabilitazione e potenziamento cognitivo: vediamo insieme le differenze

La strutturazione di un progetto di stimolazione cognitiva sottende alla pregressa esecuzione di una valutazione neuropsicologica finalizzata all’inquadramento cognitivo della persona ed alla comprensione delle differenti funzioni possibilmente danneggiate, impoverite o integre.

Stimolazione cognitiva, riabilitazione cognitiva e potenziamento cognitivo vengono spesso utilizzati in modo indistinto, ma in realtà si rivolgono a tre tipi di interventi simili ma con aspetti distintivi tra di loro, vediamoli insieme.

riabilitazione cognitiva, psicologo como
  • La stimolazione cognitiva è quell’attività proposta dallo psicologo per andare, come dice il nome stesso, a stimolare le competenze cognitive della persona con l’obiettivo di mantenerle attive e rallentare il decadimento cognitivo in atto. Essa trova inoltre strategie alternative per compensare ciò che è stato perso, in una forma di rieducazione cognitiva.
  • La riabilitazione cognitiva, a differenza della stimolazione, prevede una serie di attività volte a stimolare le funzioni cognitive danneggiate quando vi è la possibilità di recuperarle a pieno e riportarle ad uno stato integro di funzionamento.
  • Il potenziamento viene invece proposto in condizioni di integrità del proprio funzionamento cognitivo ed è finalizzato al miglioramento della propria performance (potenziamento memoria, attenzione, abilità visuo-spaziali, organizzazione, pianificazione, programmazione, ecc…).

È importante sottolineare che, lavorare sulla propria mente, come accade sia nella stimolazione cognitiva che nel potenziamento, è un importante strumento di prevenzione di patologie neurodegenerative.

A cosa serve la stimolazione cognitiva

La stimolazione cognitiva ha l’obiettivo primario di lavorare sulle competenze cognitive perse o danneggiate della persona e individuate dalla valutazione neuropsicologica precedentemente effettuata.

La stimolazione cognitiva può avere diversi obiettivi, sulla base del tipo di patologia con cui ci si confronta. In alcune condizioni patologiche (soprattutto in caso di eventi acuti come ictus, traumi cranici, encefaliti, ecc…) l’obiettivo può essere quello di recuperare le competenze cognitive perse a causa dell’evento, per tornare, se possibile, a riacquisire una piena efficienza di funzionamento; in questo caso parliamo quindi di riabilitazione cognitiva.

stimolazione cognitiva esercizi

In condizioni di demenza invece non possiamo parlare di riabilitazione, bensì di stimolazione cognitiva. In casi di patologie neurodegenerative, l’intervento di neuroriabilitazione cognitiva non può essere risolutivo e non si può purtroppo parlare di guarigione, ma si possono ottenere ottimi risultati nel rallentamento del declino cognitivo e nel contenimento degli effetti del decorso patologico.

L’obiettivo in questi casi sarà quello di mantenere il più a lungo possibile le competenze cognitive residue e l’autonomia della persona. La stimolazione cognitiva, in questi casi, permette di mantenere una buona qualità di vita per sé e per i propri familiari, ritardando la necessità di assistenza esterna o in alcuni casi, di accesso a centri diurni o ricovero in strutture preposte.

 

Nel caso di demenza, vi sono terapie e tecniche di grande efficacia nel rallentamento dell’avanzamento degli esiti neurodegenerativi della patologia:

  • ROT (terapia di riorientamento nella realtà formale o informale)
  • 3R Therapy (ROT, Riattivazione e Reminescenza)
  • Terapia della Reminescenza
  • Tecnica dei loci, ecc…

Tali tecniche vengono utilizzate in modo specifico in base alla peculiare costellazione di sintomi, capacità cognitive e fase di evoluzione della patologia.

Per riassumere, la stimolazione cognitiva ha le seguenti funzioni:

  • Stimolare/riabilitare le funzioni cognitive perse o danneggiate
  • Incrementare il benessere, l’autonomia e migliorare la qualità di vita della persona e/o della sua famiglia
  • Attivazione di eventuali servizi di supporto e assistenziali

 

In quali casi può essere utile la riabilitazione cognitiva

La strutturazione di percorsi di stimolazione o riabilitazione cognitiva può essere rivolta a tutte le persone, di ogni età, che a causa di condizioni acquisite (ictus, traumi cranici, encefaliti, emorragie cerebrali, Covid-19, ecc…) o per patologie neurodegenerative (Alzheimer, Parkinson, demenza fronto-temporale, demenza a Corpi di Lewy, Sclerosi Multipla, SLA, ecc…), presentano difficoltà cognitive, comportamentali ed emotive osservate e descritte da una valutazione neuropsicologica precedentemente effettuata.

I programmi di potenziamento cognitivo vengono invece proposti in condizioni di integrità delle proprie funzioni, in cui si ha la necessità o la volontà di migliorare la propria performance cognitiva attraverso programmi strutturati e tramite la proposta di esercizi.  Proprio perché volto ad un incremento della funzione su cui si lavora, gli esercizi cominciano, già dalle prime fasi, da un livello di complessità e difficoltà medio-elevato.

riabilitazione cognitiva esercizi

La riabilitazione cognitiva

Come si svolge il percorso di riabilitazione cognitiva

Il progetto di riabilitazione cognitiva viene strutturato, sulla base dei punteggi ottenuti dalla valutazione precedentemente effettuata, insieme al paziente. I progetti di stimolazione sono costituiti da sedute singole o da “pacchetti” di sedute caratterizzate da un insieme di esercizi di difficoltà graduata, con l’obiettivo di intervenire sull’abilità cognitiva danneggiata.

Un aspetto chiave del percorso di riabilitazione cognitiva è quello dell’aderenza del paziente agli esercizi che il terapeuta gli propone da svolgere al domicilio.

Oltre agli esercizi fatti con il terapeuta in seduta, vengono quindi consegnati altri esercizi, coerenti con il percorso prestabilito, che la persona farà a casa.

In questo modo viene data continuità al lavoro e  si permette al paziente di confrontarsi in autonomia con le strategie acquisite durante le sedute con il terapeuta, consolidando i progressi ottenuti e generalizzandoli così nella propria vita quotidiana.

Gli esercizi di riabilitazione cognitiva, vediamo insieme degli esempi

Riabilitazione cognitiva esercizio 1:

Elefante – gatto – rinoceronte – topo – coccinella – squalo – riccio – pastore tedesco – lucertola – lombrico – mantide religiosa – lucciola – tigre

Consegna:
Leggi attentamente queste parole indicanti animali di diversa taglia.      
Dopo verle lette con attenzione mettile in ordine di grandezza, dal più piccolo al più grande, e successivamente in ordine alfabetico.

Riabilitazione cognitiva esercizio 2:

Sig. Guzzanti Carlo, via Giuseppe Garibaldi 25, San Benedetto del Tronto (AP)
Sig. Dell’orto Maria, via Alcide de Gasperi 31, Abetone Cutigliano (PT)           
Dott. Melotti Luca, via Giovanni Battista Piranesi 19, Casalmaggiore (CR)       
Dott.ssa Pedrotti Claudia, via Carlo d’Adda 32, Abbadia San Salvatore (SI)      

  1. Guzzanti Carlo, via Giuseppe Garibaldi 25, San Benedetto del Tronto (AP)
  2. Del’orto Maria, via Alcide de Gasperi 31, Abetone Cutigliano (PT)
  3. Melotti Luca, via Giovanni Battista Piranesi 19, Casalmaggiore (CR)
  4. ssa Pedrotti Claudia, via Carlo d’Adda 32, Abbadia San Salvatore (SI)

Consegna:
Leggi attentamente questi indirizzi.      
Dopo averli letti, guarda attentamente le opzioni da 1 a 4. Una di queste opzioni contiene un errore, quale?

riabilitazione cognitiva uomo adulto

Questi sono chiaramente solo esempi di esercizi generici con cui ci si può confrontare. Ogni programma di stimolazione cognitiva viene ovviamente costruito e calibrato ad hoc sul paziente e cucito sulle sue esigenze (riabilitazione memoria, attenzione, abilità linguistiche, ecc…).

In aggiunta agli esercizi dati dal terapeuta da svolgere tra una seduta e l’altra, ci sono poi una serie di esercizi “informali” che possono essere fatti anche tutti i giorni e che, nel corso di un programma di stimolazione cognitiva, possono essere un buon mezzo per il mantenimento delle proprie abilità cognitive.

Esempi di questi esercizi aspecifici sono i cruciverba (cartacei o computerizzati, in base alle preferenze del singolo, permettono di fare fisioterapia cognitiva, lavorando su memoria, attenzione e ricerca lessicale) o i crucipuzzle (che stimolano il linguaggio, l’attenzione selettiva e la ricerca spaziale).

Gli esercizi cognitivi non sono da fare necessariamente da soli: se le capacità attentive e di concentrazione della persona lo permettono, possono essere svolti anche in coppia o in gruppo, sviluppando parallelamente anche abilità interpersonali e cooperative.

Un esempio di esercizio che può essere svolto con la partecipazione di più persone è il classico “nomi, cose, città”. Questo esercizio, di difficoltà variabile, allena le abilità di immaginazione, ricerca lessicale, memoria, linguaggio, ecc… oppure “indovina cosa vedo” un semplicissimo, in apparenza, gioco che può essere fatto ovunque. In quest’ultimo esercizio di carattere ludico, una persona sceglie qualcosa a cui far riferimento e gli altri devono indovinare su quale oggetto è ricaduta la sua scelta.

Questo esercizio, in apparenza banale, sviluppa molteplici competenze come la capacità di astrazione, la memoria, l’intuizione, la categorizzazione, ecc…

Per sedute di stimolazione cognitiva ricevo nella zona di Como e limitrofi (Riabilitazione cognitiva Como e provincia) e nel mio studio a Milano.

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