Neuropsicologa Como – Dott.ssa Sharon Brambilla
Alzheimer, demenze e traumi cranici. I primi passi per intervenire.
Neuropsicologo Como
Che cos’è la neuropsicologia?
La neuropsicologia è una scienza piuttosto recente che si occupa dello studio dei processi cognitivo-comportamentali e dei meccanismi anatomici e fisiologici che riguardano il sistema nervoso.
La neuropsicologia clinica studia i processi cognitivi ed il modo in cui essi si manifestano, a fronte di quadri patologici causati da malattie neurodegenerative o danni cerebrali acquisiti.
Lo scopo della neuropsicologia clinica è proprio quello di comprendere quali componenti del funzionamento cognitivo della persona sono integri e quali invece risultano danneggiati.
Il lavoro dello psicologo che opera nell’ambito della neuropsicologia clinica spazia dalla valutazione di tali processi cognitivi nella persona, che possiamo chiamare “competenze cerebrali”, alla riabilitazione o stimolazione delle capacità cognitive perse o danneggiate, fino alla presa in carico del vissuto emotivo e psicologico del paziente e/o del suo nucleo familiare.
Il lavoro dello psicologo, soprattutto in questo ambito, è spesso svolto in collaborazione con altre figure professionali con cui collabora in equipe: neurologo, psicoterapeuta, logopedista, ortottista, terapista occupazione, fisioterapista, ecc…
La sinergia tra queste figure permette una presa in carico completa del paziente e della propria famiglia, volta ad affrontare il quadro patologico in un’ottica di diagnosi, riabilitazione e reinserimento lavorativo e sociale.
Sopporto di neuropsicologia a Como
Che cos’è una valutazione neuropsicologica?
La valutazione neuropsicologica è un esame caratterizzato da una prima fase di colloquio finalizzato a raccogliere, con l’aiuto della famiglia, la storia medica, psicologica e cognitiva della persona e una seconda fase dedicata all’esame delle diverse funzioni cognitive.
Le valutazioni non sono tutte uguali: vi sono valutazioni più brevi che prendono il nome di “valutazioni di screening” e altre più complesse che vengono chiamate “valutazioni di approfondimento”.
La valutazione di screening si caratterizza per prove cartacee brevi volte ad esaminare in modo globale il funzionamento cognitivo della persona, mentre la valutazione di approfondimento, come dice il nome stesso, ha lo scopo di esaminare in modo dettagliato e scrupoloso ogni dominio cognitivo del paziente (memoria, attenzione, orientamento spaziale e temporale, linguaggio, abilità visuo-spaziali, logica, abilità di programmazione, pianificazione, flessibilità cognitiva, categorizzazione, ecc…).
Questo approccio metodologico si basa sul presupposto che determinati quadri patologici o lesioni si manifestano attraverso deficit specifici: sappiamo ad esempio che lesioni della neocorteccia possono portare a difficoltà nelle capacità di problem solving, nelle abilità decisionali e nell’autocontrollo, oppure che lesioni all’ippocampo sono spesso associate a deficit nella memoria.
Sappiamo inoltre che un ictus può portare a compromissioni nelle abilità linguistiche, oppure che patologie neurodegenerative, come la demenza di Alzheimer, possono compromettere la memoria o la capacità di orientamento spaziale e/o temporale.
Attraverso la somministrazione delle batterie di test presenti all’interno delle valutazioni neuropsicologiche è possibile quindi ottenere risultati che mostrano quali abilità sono integre e quali danneggiate, delineando così un profilo cognitivo della persona.
Quando richiedere una valutazione neuropsicologica
La valutazione neuropsicologica è rivolta a tutte le persone, di ogni età, che a causa di condizioni acquisite (ictus, traumi cranici, encefaliti, emorragie cerebrali, Covid-19, ecc…) o per patologie neurodegenerative presenti o sospette (Alzheimer, Parkinson, demenza fronto-temporale, demenza a Corpi di Lewy, Sclerosi Multipla, SLA, ecc…) presentano difficoltà cognitive, comportamentali ed emotive.
Oltre ai quadri precedentemente citati, la valutazione neuropsicologica è consigliata anche in soggetti affetti da patologie quali depressione, disturbi d’ansia, disturbo da abuso di sostanze, ecc… al fine di fornire un esame dell’efficienza cognitiva secondaria a tali condizioni.
In cosa consiste una valutazione neuropsicologica e quanto dura
La seduta di valutazione neuropsicologica si compone di una serie di esercizi e prove cartacee o computerizzate volte all’indagine delle abilità cognitive precedentemente citate, che hanno una durata che varia dai 30/45 minuti (per la valutazione di screening) alle 2 ore (nelle valutazioni di approfondimento).
Nel caso di valutazioni approfondite, le sedute possono essere suddivise, in base alle necessità e alle possibilità del singolo paziente, in più incontri di durata inferiore. In questo modo si consente il pieno mantenimento dell’attenzione e si evita un eccessivo affaticamento durante l’esecuzione delle prove proposte.
Tale modalità viene consigliata per avere una prova dell’effettiva capacità di attenzione sostenuta e di concentrazione del paziente e parallelamente evitare che le eventuali difficoltà attentive inficino la performance ottenuta nelle altre prove.
La mia vision della neuropsicologia
A cosa serve la valutazione neuropsicologica
Lo scopo della valutazione neuropsicologica è quello di inquadrare e monitorare il funzionamento cognitivo in quadri patologici cronici o acuti. La valutazione cognitiva è indicata a fronte di eventi come ictus, traumi cranici, encefaliti, emorragie cerebrali, ecc…
Tale esame è consigliato e necessario anche per stimare l’impoverimento della funzionalità cerebrale in casi di sospetto o accertato decadimento cognitivo, a causa di patologie neurodegenerative quali Alzheimer, Parkinson, demenze vascolari e senili, Sclerosi Multipla (SM), Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), ecc…
Al termine del percorso di valutazione, lo psicologo rilascia una relazione contenente il resoconto dettagliato delle competenze cognitive, divise per aree (memoria, attenzione, orientamento spaziale e temporale, linguaggio, abilità visuo-spaziali, prassico-costruttive logica e funzioni esecutive, ecc…) e una tabella con i punteggi ottenuti in ogni prova. Tale relazione sarà utile per stimare il grado di eventuale decadimento cognitivo in un quadro di demenza o la perdita di alcune capacità cognitive in quadri traumatici o in esiti vascolari.
I risultati ottenuti dalla valutazione neuropsicologica risultano utili in più aree di intervento:
- Impostazione di un progetto di stimolazione o riabilitazione cognitiva ad hoc
- Necessità di approfondimento attraverso visite specialistiche di un medico neurologo
- Occorrenza di intervento logopedico, oculistico, di terapia occupazionale, ecc…
In condizioni di demenza, la valutazione neuropsicologica è utile invece, soprattutto nelle fasi iniziali, ma anche in quelle più avanzate, per identificare gli interventi necessari a strutturare una quotidianità più sicura e funzionale per la persona e per definire l’eventuale necessità di attivare servizi assistenziali o forme di ricovero.
L’obiettivo ultimo della valutazione neuropsicologica è quello di apportare un miglioramento generalizzato della qualità di vita della persona, ponendo le basi per un progetto costruito ad hoc, atto ad incrementare l’autonomia e il benessere dell’individuo.
Per riassumere, la valutazione neuropsicologia ha le seguenti funzioni:
- Inquadramento del funzionamento cognitivo
- Diagnosi di eventuali quadri patologici
- Impostazione di un progetto di stimolazione o riabilitazione cognitiva strutturato ad hoc
- Attivazione di eventuali servizi di supporto e assistenziali
Per visite di valutazione neuropsicologica ricevo nella zona di Como e limitrofi (Neuropsicologia Como e provincia) e nel mio studio a Milano.
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